Un nuovo allarme per gli utenti di WhatsApp: messaggi truffaldini con il prefisso sudafricano +27 possono costarti molto più di quanto pensi. Ecco cosa fare per proteggerti
La truffa del prefisso +27: una minaccia sempre più insidiosa su WhatsApp WhatsApp è diventato il terreno di caccia preferito dai truffatori. Dopo mesi di false promesse, phishing e attacchi hacker, la piattaforma di messaggistica torna a essere il centro di un nuovo pericolo: la truffa del prefisso +27. Attenzione, perché dietro un messaggio apparentemente innocuo si nasconde una trappola ben congegnata, capace di prosciugare i conti bancari e rubare dati personali in un batter d’occhio. Cosa succede con il prefisso +27? Il prefisso internazionale +27 è un indicatore di numeri provenienti dal Sudafrica, e ultimamente è stato usato come cavallo di Troia per veicolare truffe. Non è la prima volta che questo schema emerge, ma i criminali sembrano aver affinato la tecnica, rendendo il pericolo ancora più concreto. Il modus operandi, come al solito, punta sulla manipolazione psicologica: i truffatori inviano un messaggio che in apparenza sembra innocuo, un semplice "Ciao, scusa, posso parlarti un attimo?" La frase può sembrare una richiesta amichevole o informale, ma è solo l’inizio di un processo che ti vedrà cadere nella trappola. Il truffatore, infatti, cerca di farti abbassare la guardia, spingendoti a rispondere. Il passo successivo: l’inganno diventa evidente Non appena si riceve una risposta, anche solo un semplice "sì" o "chi è?", il truffatore passa alla seconda fase: "Vuoi sapere di più su un’opportunità di lavoro?" È qui che si fa il salto. La vittima, incuriosita, viene spinta a fornire dati sensibili o a compilare moduli online, apparentemente innocui, ma che in realtà sono finalizzati a rubare informazioni personali e bancarie. In alcuni casi, il truffatore promette guadagni facili in cambio di denaro. La tattica è sempre la stessa: chiedere un pagamento iniziale, con la promessa di un compenso che non arriverà mai. E intanto, i dati sensibili vengono sottratti. Non cadere nella trappola: le mosse giuste per proteggerti Come fare per difendersi? La prima regola è semplice: non rispondere mai a un messaggio sospetto, specialmente se il numero ha il prefisso +27. La risposta, infatti, segnala al truffatore che il tuo numero è attivo, aumentando il rischio di nuove truffe. Ma non fermarti qui. Ogni messaggio che proviene da un numero sconosciuto, in particolare se include link o richieste di denaro, è un segnale d’allarme. Non cliccare mai su link inclusi nei messaggi, anche se sembrano provenire da una fonte legittima. Cliccando su un link malintenzionato, infatti, si potrebbe finire per scaricare malware sul proprio dispositivo o essere indirizzati a una pagina che chiede dati bancari. Un’altra accortezza fondamentale è quella di bloccare e segnalare i numeri sospetti direttamente su WhatsApp. La piattaforma, infatti, consente di segnalare un contatto come “spam” o “truffa”, e questa azione può impedire che altri utenti vengano colpiti dalla stessa minaccia. Il consiglio più importante: mai inviare denaro o dati personali Se ricevi una richiesta di denaro o informazioni bancarie via WhatsApp, è un chiaro segno di truffa. Nessun ente serio chiederà mai denaro o dati bancari tramite messaggi privati. Se qualcuno ti promette un guadagno facile o un’offerta speciale in cambio di soldi, diffida e interrompi subito ogni tipo di comunicazione. In caso di dubbi, contatta direttamente la tua banca o la polizia postale, che potranno darti ulteriori indicazioni su come comportarti.
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