Come la bicicletta può ridurre le emissioni del 55% entro il 2030
A Milano, il recente convegno "La tutela dell'ambiente viaggia su due ruote" ha acceso i riflettori sulla mobilità sostenibile come pilastro della transizione ecologica. Organizzato dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab), l'evento ha riunito esperti da tutta Italia, tra cui medici, climatologi e amministratori pubblici, per discutere il ruolo cruciale della bicicletta nel ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità della vita.
La Fiab, con i suoi 20.000 soci e 180 sezioni locali, è impegnata nella promozione del ciclismo urbano e del cicloturismo. Questo convegno ha sottolineato come la bicicletta non sia solo un mezzo di trasporto ecologico, ma un vero strumento per la costruzione di città più vivibili. I benefici sono molteplici: riduzione del traffico, miglioramento della salute pubblica e un significativo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Per le giovani generazioni, la bicicletta rappresenta un'opportunità concreta per essere protagonisti del cambiamento. Adottare stili di vita sostenibili non solo tutela il pianeta, ma garantisce anche un futuro più sano e sicuro.
Durante il convegno, Chiara Ricci, direttrice dell’Ufficio Sostenibilità di Unicef Italia, ha evidenziato la stretta connessione tra crisi climatica e diritti dell’infanzia. La vulnerabilità dei bambini agli effetti del cambiamento climatico è drammatica: un miliardo di minori vive in aree ad alto rischio, con il 99% esposto a uno o più rischi ambientali.
Dal 2023, Unicef e Fiab collaborano per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere progetti che combinino sostenibilità ambientale e protezione dei diritti dei più piccoli. La bicicletta, simbolo di mobilità sostenibile, è al centro di questa partnership, che punta a incentivare stili di vita eco-compatibili.
Secondo Ricci, affrontare la crisi climatica significa proteggere i diritti umani delle generazioni future. L’integrazione tra mobilità verde e salute pubblica può contribuire a costruire un mondo più equo e resiliente.
Daniele Pernigotti, esperto di cambiamento climatico e sostenibilità, ha sottolineato che la bicicletta può ridurre le emissioni di gas serra fino al 55% entro il 2030, se supportata da politiche infrastrutturali adeguate. La mobilità su due ruote non è solo una scelta ecologica, ma una necessità per raggiungere gli obiettivi climatici del Green Deal europeo.
Un rapporto del Parlamento Europeo ha rivelato che il trasporto su strada è responsabile del 71,7% dell’aumento delle emissioni di CO2 dal 1990 al 2019, evidenziando l’urgenza di cambiare paradigma. Pernigotti ha quindi proposto strategie integrate, tra cui infrastrutture ciclabili sicure, intermodalità con i trasporti pubblici e campagne educative per sensibilizzare i cittadini sui benefici della mobilità verde.
La bicicletta, ha concluso Pernigotti, non è solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo di un cambiamento culturale necessario per un futuro sostenibile.
Secondo Paolo Crosignani, esperto dell’International Society of Doctors for the Environment (Isde), andare in bicicletta migliora la salute anche in aree urbane inquinate, purché l’attività non superi i 90 minuti giornalieri. La mobilità attiva, come camminare o pedalare, contribuisce a ridurre malattie croniche, stress e obesità, migliorando al contempo il benessere psicofisico.
L’adozione della bicicletta è quindi un investimento non solo per l’ambiente, ma anche per la salute pubblica. Le città che promuovono la mobilità ciclabile possono vantare una popolazione più sana e una qualità della vita superiore.
Nonostante i numerosi benefici della mobilità sostenibile, il nuovo Codice della Strada approvato in Italia ha suscitato critiche. Alessandro Tursi, presidente di Fiab, ha denunciato l’assenza di misure per ridurre la velocità dei veicoli, una delle principali cause di incidenti stradali.
Secondo Tursi, l’Italia rischia di rimanere indietro rispetto agli standard europei, dove la sicurezza stradale e le infrastrutture per i ciclisti sono priorità consolidate. Fiab, insieme ad altre associazioni ambientaliste, chiede un impegno maggiore per tutelare i ciclisti e garantire città più sicure e vivibili.
Promuovere la bicicletta come strumento di mobilità sostenibile non è solo una scelta ambientale, ma un atto di responsabilità verso le nuove generazioni. Con politiche adeguate, educazione e infrastrutture, è possibile trasformare la mobilità urbana, ridurre l’impatto ambientale e garantire un futuro migliore per tutti.
La strada è chiara: pedalare verso un domani più verde, sostenibile e inclusivo.
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