Capitalizzazione dimezzata in pochi anni, il 10% della forza lavoro a rischio licenziamento, cali nelle vendite. Musk e la sua casa automobilistica vedono grigio all’orizzonte
Gigafactory di Tesla a Gruenheide, in GermaniaPATRICK PLEUL/GETTY IMAGES
L’ultima volta era accaduto nel 2022, ma “circa ogni cinque anni - ha scritto su X Elon Musk - Tesla deve effettuare una revisione organizzativa completa per raggiungere il livello successivo”. Come riporta l’agenzia Reuters, lo scorso 15 aprile la casa automobilistica di Austin ha dunque scelto di licenziare più del 10% dei propri dipendenti in giro per il mondo, circa 14mila persone.
Tra gli altri, a lasciare il posto di lavoro nella società del magnate sudafricano sono stati anche due dirigenti senior: il capo dello sviluppo delle batterie Drew Baglino, uno dei veterani di Tesla, e il vicepresidente per le politiche pubbliche Rohan Patel. Essi hanno comunicato la loro partenza sul social network un tempo noto come Twitter e ricevuto in risposta un messaggio di ringraziamento dallo stesso Musk.
Due anni fa alla base dell’addio di alcuni lavoratori c’era stato un “brutto presentimento” da parte dell’imprenditore. Tali allontanamenti non avevano comunque evitato la crescita sul lungo periodo della società, che è passata dai circa 100mila dipendenti di fine 2021 agli oltre 140mila contati a dicembre 2023. L'azienda ha visto calare anche la capitalizzazione di Borsa: nel 2021 era di 1.200 miliardi, oggi viaggia su 500 miliardi. Molto più di tutti gli altri produttori, ma meno della metà in due anni
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