Aumento del 30% dei compensi a forfait in occasione della tornata elettorale dell’8 e 9 giugno, che accorpa europee, amministrative e regional
Un giovane in coda per votareSIMONA GRANATI - CORBIS/CORBIS VIA GETTY IMAGES
In attesa di capire chi ci guadagnerà dal punto di vista politico, le prossime elezioni europee, amministrative e, nel caso di Piemonte e Umbria, regionali - accorpate nel fine settimana dell’8 e del 9 giugno - regalano già una certezza. A incassare di più rispetto al passato saranno scrutatori e presidenti di seggio.
Come riporta Il Sole 24 Ore, oltre a stabilire la data del voto, a ripristinare la norma che elimina i limiti temporali per i sindaci nei comuni fino a cinquemila abitanti e alzare da due a tre mandati quelli per i primi cittadini dei comuni fino a 15mila, il decreto elezioni approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 25 gennaio introduce ghiotte novità per chi dovesse essere interessato a lavorare nelle sezioni.
Aumentando la fascia temporale in cui per i cittadini sarà possibile votare e prevedendo l’afflusso alle urne anche di sabato dalle 14 alle 22 (la domenica i seggi saranno aperti dalla mattina), il decreto ha aumentato i compensi a forfait del 30%: da 120 a 136 euro per gli scrutatori.
Ma l'aumento riguarda anche i presidenti di seggio. In questo caso i compensi passano da 150 a 195 euro. Nelle intenzioni dell’esecutivo, questo provvedimento dovrebbe servire a far sì che più persone si offrano per occupare ruoli fondamentali per l’appuntamento elettorale. Come sottolinea il quotidiano economico, la partecipazione in questo senso della cittadinanza è diminuita in proporzione al calo dell’affluenza al voto degli ultimi anni. Insomma, la scarsa affluenza alle urne non riguarda solo chi vi si reca per votare, ma anche chi deve gestire la parte organizzativa di quelle giornate.
A confermare e a motivare la scelta è stato, nella conferenza stampa convocata al termine della seduta del Consiglio dei ministri, lo stesso titolare del dicastero dell’Interno Matteo Piantedosi. “È previsto - ha spiegato l’ex prefetto, tra le altre, di Roma e Bologna - un incremento del gettone di presenza per il personale ai seggi”, la cui motivazione principale risiede proprio nel fatto che “stiamo registrando negli anni - ha proseguito - una scarsa attrattività di questa funzione e una sempre minore partecipazione”.
Per quanto riguarda le elezioni europee in Italia possono votare i cittadini italiani maggiorenni, sia i cittadini di altri Stati europei con sede legale in Italia (se registrati per tempo come votanti in Italia), o gli italiani residenti all’estero. Per i cittadini italiani che votano in Italia non cambia nulla, e si vota dunque nel seggio elettorale in cui si è iscritti.
Per le elezioni amministrative, molto dipende dal tipo di convocazione. In quel weekend si sommano regionali e amministrative. Restiamo sulle prime. In Piemonte 40 seggi sono attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali concorrenti e 10 invece con sistema maggioritario sulla base di liste regionali abbinate al candidato presidente. Il regolamento regionale prevede un premio di maggioranza che assegna alla coalizione vincente: il 55% dei seggi, ovvero 28, in caso di vittoria con una percentuale inferiore al 45% dei voti validi; almeno il 60% dei seggi, cioè 30, in caso di vittoria uguale o superiore al 45% e inferiore o uguale al 60% dei voti validi; infine almeno il 64% dei seggi, quindi 32, in caso di vittoria con percentuale uguale o superiore al 60% dei voti validi. Le soglie di sbarramento: coalizioni almeno al 5% dei voti validi e le liste che singolarmente abbiano conseguito un risultato superiore al 3%.
In Umbria ci sono 20 posti in palio. L'assegnazione è su base proporzionale ma riconosce alla coalizione che vince il 60% dei seggi. Gli altri seggi vengono redistribuiti in maniera proporzionale alle liste che hanno superato la soglia di sbarramento, posta al 2,5%.
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