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19/04/2024

Turisti a caccia di eclissi (e cieli puliti). Ecco i prossimi appuntamenti da non mancare, Italia compresa

L’astroturismo è in ascesa costante. Il “Sole nero” sfiorerà solamente la Penisola, ma l’evento può essere occasione per un viaggio in Europa o “alla fine del mondo”, all’Isola di Pasqua o alle Galapagos. E magari fermarsi in una delle oasi di cielo buio nell’emisfero australe per ammirare ciò che in Europa è cancellato dall’inquinamento luminoso

L’eclissi totale di Sole dell’8 aprile è stato uno spettacolo sontuoso e l’evento astroturistico più importante di quest’anno. Ed era prevedibile, per molte ragioni. Prima di tutto perché i calcoli indicavano che sarebbe stata la più lunga, in termini di minuti di “totalità”, durante i quali la Luna oscura totalmente il Sole, di tutte le eclissi da molti decenni a questa parte, con un massimo di 4 minuti e 28 secondi.

Ed è diventato un fenomeno pop ed economico: innanzi tutto l’ombra della Luna ha “toccato terra” sulle coste del Messico e poi ha attraversato in diagonale tutti gli Stati Uniti dal Texas al Maine fino in Canada nel Newfoundland. Ha interessato grandi città Mazatlan, Torreon, San Antonio, Austin, Dallas, Indianapolis, Cleveland, Buffalo, e Montreal, ma è transitata a una distanza accessibile da città come Toronto, Detroit, Boston, New York, Philadelphia, Baltimora e Washington (e comunque è stata visibile in maniera parziale pressoché in tutti gli Usa).

In Italia nel 2026 e 2027

C’è da chiedersi, quando capiterà a noi in Italia? Noi non siamo fortunati come gli americani. La prossima eclissi di Sole visibile dalla nostra penisola avverrà il 12 agosto 2026 ma per noi sarà solo parziale. Anche se, quando il Sole sarà prossimo al tramonto, per gli spettatori di tutto il Nordovest il suo disco verrà coperto per oltre il 90 per cento. Una buona scusa per imbarcarsi e andarla ad attendere nei posti giusti: la totalità sarà esclusiva di chi si troverà in Islanda e, per l’Europa continentale, della Spagna. Le città più grandi interessate saranno Oviedo, Tarragona, Saragozza, Madrid e Valencia (ma passerà molto vicina anche a Barcellona).

Altro appuntamento a portata, diciamo di un weekend lungo (oppure meta per le ferie estive), sarà quello di lunedì 2 agosto 2027. In questo caso l’eclissi totale transiterà, tecnicamente, anche sull’Italia, in mare poco a sud di Lampedusa. Sarà d’obbligo prenotare anche un’escursione in barca per quel giorno.

Dall’Atlantico entrerà nel Mediterraneo per toccare terra in Spagna e Marocco, a Gibilterra e Tangeri, proseguendo su Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto per inoltrarsi dal Mar Rosso verso sudest su Somalia, Arabia, Yemen, e terminare nell’oceano Indiano a sud delle Maldive.

Il Sud Italia sarà comunque ben “servito”. In quasi tutta la Sicilia la Luna oscurerà il 90 per cento e oltre del Sole, il fenomeno sarà visibile, con meno intensità andando verso nord, in tutta la Penisola. Per concludere il decennio, il 2 giugno 2030 si vedrà anche in Italia un’eclissi, ancora parziale per noi, che sarà invece anulare lungo un corridoio che taglia tutto il continente asiatico partendo dall’Algeria fino al Giappone. In quella stretta striscia, il disco della Luna, più piccolo del Sole, disegnerà un anello di fuoco nel momento clou.

L’eclissi anulare sfiorerà la Sicilia, passando poco a sud di Portopalo di Capo Passero (anche qui, è d’obbligo un’escursione in barca). Partirà dal nordafrica attraversando anche Tunisia e Libia, per “investire” Grecia e Turchia, l’Ucraina (transiterà sulla Crimea), Russia e Kazakhstan, Cina nordorientale (provincia dello Heilongjiang) per chiudere sul Giappone e perdersi nel Pacifico.

Un’altra eclissi anulare a toccare l’Europa sarà quella del 26 gennaio 2028. Partirà da un luogo esotico molto suggestivo: l’arcipelago delle Galapagos, passerà per Ecuador, Perù, Brasile e Guyana francese, attraverserà l’Atlantico per finire su Spagna e Portogallo.

IMG mappa_eclissi: La mappa delle eclissi totali e anulari dal 2021 al 2040 - Credits: Nasa

Le altre eclissi nel mondo

C’è ancora tempo per vedere un’eclissi quest’anno. Sarà anulare ma non esattamente dietro l’angolo. Luna e Sole accenderanno l’anello di fuoco nell’emisfero meridionale. Uno spettacolo che vedranno davvero in pochi perché inizierà nel bel mezzo dell’oceano Pacifico, dove si trova solo qualche atollo con sovranità statunitense e alcune briciole di terra emersa delle Chiribati. Lungo il tragitto si trova però uno dei luoghi più suggestivi da cui osservare l’anello di fuoco: l’Isola di Pasqua, che si trova al centro del passaggio dell’eclissi. Uno scenario ancestrale e da “fine del mondo”, tra i misteriosi e monumentali Moai, le teste scolpite dalla civiltà che popolava Rapa Nui mentre il cielo si abbruna e il Sole si spegne. L’altra porzione di terre emerse interessata sarà quella di Cile e Argentina, in Patagonia, per terminare nell’Atlantico sfiorando le isole Falkland. Non proprio alla “fine del mondo”, ma giusto qualche centinaio di chilometri a nord della Terra del fuoco.

Tralasciando eclissi di Sole parziali, da qui al 2030 si contano un paio di appuntamenti in Australia. Il 22 luglio 2028 un’eclissi totale attraverserà le lande desertiche da nordovest a sudest fino a Sidney, che si trova proprio al centro del percorso della totalità. Così come lo scenografico fiordo di Milford Sound, teatro del film Mission Impossible - Fallout, e la spettacolare Ahuriri Valley, dove sono girate alcune scene di Mulan. L’eclissi totale del 25 novembre 2030 inizierà invece nell’Atlantico, passerà per Namibia, Botswana, Sudafrica e Lesotho, per poi attraversare l’oceano Indiano, toccare terra vicino ad Adelaide e terminare nel Queensland.

’eclissi anulare del 17 febbraio 2026 sarà invece riservata a pochi fortunati (e intrepidi). Praticamente le uniche terre emerse che attraverserà saranno quelle antartiche e gli spettatori saranno quelli di poche stazioni di ricerca nel continente.

Se è il cielo la meta

L’astroturismo è un fenomeno popolare già da diversi anni, tanto che sono molti i tour operator che organizzano pacchetti con escursioni guidate da astronomi ed esperti che fanno da ciceroni delle stelle o delle aurore boreali. Soprattutto da quando dai cieli di mezzo mondo è scomparsa la Via Lattea a causa dell’inquinamento luminoso. Così una volta celeste “primordiale” senza il velo delle luci della città, è diventato, da valore aggiunto, anche il motivo del viaggio. Non è per forza necessario fare migliaia di chilometri per tornare ad ammirare la scia imponente della nostra galassia. A volte basta addentrarsi sulle prime pendici dell’Appennino o delle Alpi, raggiungere il mare aperto o attraversare l’Adriatico e approdare in Croazia, o il Tirreno, in Corsica, per restare a bocca aperta e riuscire ad apprezzare a occhio nudo la luce migliaia di stelle in più, e di qualche galassia, come Andromeda.

Ci sono poi “riserve” di stelle, oasi di cielo buio celebrate a livello internazionale. Su tutte, il deserto dell’Atacama, in Cile, e la sommità del vulcano di La Palma, alle Canarie, e del Mauna Kea, alle Hawaii, che mantengono un cielo imperturbato, e dove non a caso si trovano alcuni dei telescopi più importanti del mondo. I “parchi di stelle” sono censiti dall’organizzazione Darksky, se ne contano alcune decine in Europa (Regno Unito, Germania e Francia, soprattutto) uno è in Grecia, sull’isola di Cefalonia. Una mappa online, interattiva, aiuta a scegliere le località con il cielo più buio.

Le Nubi di Magellano nel cielo australe

Astrofili o semplici viaggiatori non possono però mancare di approdare sotto il cielo australe. Diverse costellazioni, una Luna “a testa in giù”, cioè capovolta rispetto a come la vediamo nel cielo boreale, e due presenze importanti: la Piccola e Grande Nube di Magellano, le due galassie satelliti della Via Lattea tra le più prossime a noi.

In generale, i deserti con il loro clima secco sono i luoghi ideali. Le mappe dell’inquinamento luminoso mostrano come tutta l’Africa sia ancora un “paradiso terrestre” per gli amanti del firmamento, al pari delle regioni centrali dell’Australia, la Nuova Zelanda e tutte quelle pressoché disabitate o a bassissima densità abitativa nelle Americhe e in Asia. Non è necessario imbarcarsi in avventure scomode, comunque. La parte occidentale degli Stati Uniti, per esempio, offre un cielo di grande qualità in regioni (Texas, New Mexico, Arizona, Nevada e California) con molti servizi. E viste mozzafiato, come il Grand Canyon, o gli archi di pietra dell’Arches National Park nello Utah.

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