Paolo Bianchini spiega come si preparano torte e dessert appaganti da mangiare senza pensieri. E anche 2 ricette golose da provare, come la crema al mascarpone
Torte, dessert al cucchiaio, ma anche gelati: la lista dei dolci che non fanno alzare la glicemia è molto più lunga di quanto si possa immaginare, e può essere anche molto appagante se si sa come prepararli. «Un dolce ben equilibrato, per non far alzare la glicemia, deve contenere zuccheri in quantità limitatissime, ma può contenere anche una parte grassa e una proteica» dice il dottor Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico. «Se si segue questa regola si possono preparare e mangiare ottimi dolci senza il rischio di picchi in insulina che determinano una risposta biochimica scorretta. Per questo possiamo mangiarli anche più volte senza troppi pensieri» prosegue il dottor Bianchini, ideatore di un metodo alimentare che porta il proprio nome. Si chiama Metodo Bianchini, è basato sulla biochimica, ed è diventato noto anche perché di fatto non è una dieta: non “vieta" nessun alimento, né prescrive quantità, piuttosto insegna a bilanciare il cibo in base alla risposta ormonale del nostro organismo, anche nelle diverse ore del giorno.
Un nuovo modo di mangiare, insomma, che il dottor Bianchini spiega anche attraverso corsi di cucina molto partecipati, in cui i dolci (tutti pensati per evitare picchi glicemici) riscuotono sempre un certo successo. Del resto i dolci piacciono a tutti, ma possono essere un rischio per chi soffre di diabete o comunque per chi ha necessità di mantenere stabili i livelli di insulina. Per provare, il dottor Bianchini ci ha proposto due esempi: i biscotti al cacao e la crema al mascarpone con frutti rossi che in noi ha destato particolare curiosità.
Il mascarpone in un dolce “light”? «Sì, e anche la panna quando serve, o il burro su pane fresco (e non fette che contengono conservanti) purché sia accompagnato da un altro ingrediente come la cannella che ne abbassa sensibilmente l'indice glicemico» dice Bianchini «I grassi, a differenza dei carboidrati, non provocano risposte biochimiche scorrette: non provocano cioè squilibri ormonali, non provocano infiammazioni, né quindi aumenti ponderali: lo provano evidenze scientifiche internazionali oltre ai risultati che vedo sui pazienti» prosegue. «È un cambio di paradigma, che incide anche sul modo di cucinare. Per esempio, nei miei dolci non c'è mai farina di frumento, che sostituisco con quelle di frutta secca. Se c'è aggiunta di zuccheri, c'è un quantitativo minimo di fruttosio. In questo modo ho ripensato tutti i classici, persino il tiramisù».
«Proprio per questa ragione, al contrario dei dolci intesi nel senso classico, specie quelli industriali, che riserverei al massimo a una volta a settimana, dolci di questo tipo possono essere mangiati anche ogni giorno, e anche da chi è a dieta. Specie al mattino e dopo pranzo, per chi ne sente la necessità, se però nel pasto sono escluse le verdure, che contengono carboidrati» dice l'esperto. E se siamo fuori casa? «Meglio preferire le creme, come quella di mascarpone, a una torta con la crema. E, ancora meglio, una crema con una gelatina, che contiene una parte proteica».
«In realtà» conclude il dottor Bianchini, «tutti dovrebbero preferire questo tipo di dolce. Spesso non si percepisce il danno che può creare un consumo di zuccheri frequente, specie se non si hanno problemi di peso. Il punto, però, è che poi se ne sentono le conseguenze nel lungo periodo. I picchi glicemici provocati da alimenti ricchi di zuccheri provocano infiammazioni che alla lunga determinano disturbi ed espongono al rischio di malattie croniche».
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