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20/04/2024

Dalla prossima settimana Pornhub dovrà sottostare alle regole Ue sui servizi digitali

Scatta la stretta di Bruxelles sulle piattaforme che contengono video per adulti: cosa prevedono le norme, quali i siti colpiti e le multe previste in caso di violazione 

A partire dalla prossima settimana, le piattaforme di intrattenimento per adulti Pornhub, Stripchat e Xvideos dovranno rispettare gli obblighi più severi previsti dal Digital Services Act (Dsa). Includono la presentazione di relazioni di valutazione del rischio alla Commissione, l'adozione di misure di mitigazione per affrontare i rischi sistemici legati alla fornitura dei loro servizi, il rispetto di ulteriori obblighi di trasparenza, anche relativi alla pubblicità, e la fornitura di accesso ai dati per i ricercatori. Lo annuncia l'esecutivo comunitario in una nota.

 

Cosa prevedono le norme. Cosa rischia chi non si adegua

Le nuove regole impongono alle aziende una gestione dei rischi più stringenti, soprattutto riguardo violenza, discriminazioni di ogni tipo e violazione dei diritti. Dovranno inoltre sottoporsi a revisioni esterne e indipendenti e di condividere i dati con le autorità e i ricercatori. Ad aprile l'UE aveva individuato cinque filiali di Alphabet, due unità di Meta Platforms, due aziende di Microsoft, X e Alibaba tra le 19 società soggette alle regole.

Oggi il raggio d’azione del Dsa si allarga ai siti che pubblicano materiale pornografico. Le società designate dovranno fare di più per affrontare la disinformazione, offrire maggiore protezione e scelta agli utenti e garantire una maggiore tutela dei minori. Se non lo fanno richiano multe pari al 6% del loro fatturato globale.

 

Il concetto di rischio sistemico: come impatta su Pornhub

Più in dettaglio, il Dsa si muove intorno al concetto cardine di “rischio sistemico”. Ogni anno le piattaforme soggette alle norme devono redigere un report da inviare a Bruxelles. Le pagine devono analizzare tutte le possibili minacce ai diritti fondamentali dei cittadini Ue, alla loro libertà di espressione, alla qualità del dibattito pubblico e alla tutela di minori e minoranze.

Non solo. Le aziende devono dire cosa hanno fatto nel concreto per risolvere i problemi riscontrati. Poi Bruxelles verificherà i report con esperti esterni e ricercatori universitari. Un lavoro enorme, sia per il legislatore europeo che per le aziende. “Non è censura e non ci sarà alcun ministero della Verità”, aveva detto Breton, riferendosi soprattutto alle piattaforme di social network. Tra gli obblighi previsti c’è anche quello di non usare le informazioni personali come religione, stato di salute e orientamento sessuale dei cittadini per targettizzare le pubblicità. Niente dati di minori inoltre. E per tutte ci sarà l’obbligo di monitorare e tracciare chi investe in pubblicità.

Gli obblighi della Dsa si applicano alle piattaforme online molto grandi designate (con più di 45 milioni di utenti nell'Ue) a partire dai quattro mesi dopo la notifica legale della loro designazione. Per le tre piattaforme in questione, queste disposizioni aggiuntive entreranno in vigore il 21 aprile per Pornhub e Stripchat, e il 23 aprile per XVideos. La Dsa, si ricorda, attribuisce alle piattaforme designate la responsabilità di garantire spazi online più sicuri e trasparenti.

Devono identificare e affrontare in modo efficace i rischi sistemici, in particolare quando si tratta di mitigare i rischi per il benessere dei minori, l'amplificazione di contenuti illegali, i sistemi di raccomandazione, ecc. La Commissione sta monitorando attentamente il rispetto degli obblighi Dsa da parte di queste piattaforme, in particolare per quanto riguarda le misure volte a proteggere i minori dai contenuti dannosi e ad affrontare la diffusione di contenuti illegali.

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